mercoledì 18 maggio 2016

ROMA - VIAGGI

CHIESA

SANT’IGNAZIO DI LOYOLA

Oramai sono giunto quasi alla fine della mia carellata di foto scattate durante il mio breve ma intenso viaggio nell’Urbe quasi un anno fa.

Oggi vi voglio far conoscere una chiesa di Roma per me molto bella: Sant’Ignazio di Loyola.

Un pò di storia:

La chiesa di Sant’Ignazio di Loyola in Roma è nata come chiesa del Collegio Romano, prestigioso istituto didattico-culturale.
La chiesa dell’Annunziata non riusciva più ad ospitare gli studenti che, sull’inizio del sec. XVII, in numero sempre crescente, frequentavano il Collegio. Per porre rimedio a tale situazione, Gregorio XV, che era ex allievo del Collegio Romano e aveva canonizzato Ignazio nel 1622, suggerì al nipote, il card. Ludovico Ludovisi, di erigere un tempio al fondatore della Compagnia di Gesù presso il Collegio.
Il giovane cardinale accettò la proposta, chiese progetti a diversi architetti e scelse infine quello del p. Orazio Grassi (1583- 1654), professore di matematica del Collegio stesso.
La prima pietra fu posta soltanto quattro anni più tardi, il 2 agosto 1626, poiché si dovette realizzare uno smantellamento di una parte degli edifici che costituivano il Collegio Romano.
La chiesa venne aperta al pubblico nel 1650, in occasione dell’anno giubilare. Solo nel 1722 il card. Zondadari poté consacrare solennemente la chiesa finalmente ultimata.
Essa sorge là dove in epoca imperiale era situato il tempio di Iside, intorno al quale si sviluppava il quartiere egizio. Dov’è oggi la facciata si alzava allora la Mostra dell’Acqua Vergine, che ancora scorre nel sottosuolo.
La chiesa si affaccia oggi sull’omonima piazza; l’invenzione della piazza rococò è dovuta a Filippo Raguzzini (1680- 1771).

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Plastico in Legno del Tempio di Cristo Re

"Ut unum sint" è questo il pensiero dominante ed ispiratore sul quale si è basata la progettazione e costruzione del "Tempio del Cristo Re" dell'artista napoletano Vincenzo Pandolfi. L'opera, una miniatura in legno pregiato, è stata donata al Santo Padre in occasione della Sua visita pastorale alla Diocesi di Nola (Campania), nel 1992. L'idea dell'artista è quella di far confluire in una sola grande Chiesa tutte le religioni del mondo, ipotizzando l'abolizione di tutte le guerre al fine di giungere alla pace universale. L'opera poggia su una base di legno con una superficie quadrellissoide del diam. di m.2.80 con scala 1 a 200.

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