lunedì 27 giugno 2011

POMPEI

GLI SCAVI ARCHEOLOGICI

Quattro passi indietro nel tempo. Siamo nel lontano anno 79. Il Vesuvio compie la sua tremenda opera seppellendo in un mare di cenere e lapilli la città di Pompei. Oggi camminare negli scavi è come viaggiare nel tempo in una città cristallizzata.

Ho fatto il militare a S. Giorgio a Cremano nel lontano 1978 e più volte sono andato a visitare gli scavi di Pompei e ogni volta era una emozione grandissima.


Fonte: Wikipedia


Nell'area degli scavi archeologici di Pompei è stata portata alla luce l'antica città romana distrutta tragicamente a seguito di una delle eruzioni del vicino vulcano Vesuvio, avvenuta nell'anno 79 d.C.
Già alcuni anni prima - nel 62 - un terribile terremoto, premonitore della ben più grave catastrofe che si sarebbe abbattuta sulla città di lì a pochi anni, colpì Pompei e la città di Ercolano nonché altri centri della Campania.
Pompei fu gravemente danneggiata, ma subito cominciò l'opera di ricostruzione. Diciassette anni più tardi, mentre i lavori continuavano a procedere a ritmo sostenuto (ed anche se gli edifici pubblici erano ancora quasi tutti da restaurare), la città e i suoi abitanti vissero una tra le più grandi tragedie della storia antica che oggi, cristallizzata nel tempo e in quell'attimo, è stata riportata in superficie divenendo il secondo sito archeologico più visitato al mondo
[1]. La città tornò alla luce nel 1748, grazie agli scavi voluti e finanziati da Carlo di Borbone.
Gli scavi di Pompei, con quelli di Ercolano ed Oplontis, sono riportati nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.













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