GLI SCAVI ARCHEOLOGICI
Quattro passi indietro nel tempo. Siamo nel lontano anno 79. Il Vesuvio compie la sua tremenda opera seppellendo in un mare di cenere e lapilli la città di Pompei. Oggi camminare negli scavi è come viaggiare nel tempo in una città cristallizzata.
Ho fatto il militare a S. Giorgio a Cremano nel lontano 1978 e più volte sono andato a visitare gli scavi di Pompei e ogni volta era una emozione grandissima.
Fonte: Wikipedia
Nell'area degli scavi archeologici di Pompei è stata portata alla luce l'antica città romana distrutta tragicamente a seguito di una delle eruzioni del vicino vulcano Vesuvio, avvenuta nell'anno 79 d.C.
Già alcuni anni prima - nel 62 - un terribile terremoto, premonitore della ben più grave catastrofe che si sarebbe abbattuta sulla città di lì a pochi anni, colpì Pompei e la città di Ercolano nonché altri centri della Campania.
Pompei fu gravemente danneggiata, ma subito cominciò l'opera di ricostruzione. Diciassette anni più tardi, mentre i lavori continuavano a procedere a ritmo sostenuto (ed anche se gli edifici pubblici erano ancora quasi tutti da restaurare), la città e i suoi abitanti vissero una tra le più grandi tragedie della storia antica che oggi, cristallizzata nel tempo e in quell'attimo, è stata riportata in superficie divenendo il secondo sito archeologico più visitato al mondo[1]. La città tornò alla luce nel 1748, grazie agli scavi voluti e finanziati da Carlo di Borbone.
Gli scavi di Pompei, con quelli di Ercolano ed Oplontis, sono riportati nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.